Io ho sempre paura. Perché sono un essere umano, ed è normale, è un meccanismo atavico di autodifesa. Quindi no, quella domanda non l'ho mai capita neanche io rivolta a una donna sola perché sottintende anche che noi uomini non ne abbiamo e ci si aspetta sempre che sia così.
Ti capisco, ho viaggiato da sola anch'io, in Ghana e nel Sud Est asiatico. Non ho mai avuto paura, anche se sono una persona con la testa sulle spalle. Semplicemente so cosa devo fare e cosa no e quindi non ho mai avuto problemi.
Tra l'altro, credo che molte persone che non hanno viaggiato in paesi considerati "non primo mondo" abbiano una percezione un po' inesatta della pericolosità del resto del mondo. Certo, non andrei in un paese in cui c'è la guerra civile o dove alle donne siano vietate le libertà fondamentali, ma per il resto mi sono sentita in sicurezza ovunque sia andata. Anzi, ho notato che all'estero non subisco mai catcalling. Ovunque sono stata trattata con gentilezza o al massimo indifferenza dai locali e non mi è mai stato rubato niente. Onestamente (e paradossalmente) avrei più paura a viaggiare negli Stati Uniti, considerando che le persone per strada potrebbero essere armate.
Ciao Adriana, grazie per il commento. Sì, esatto, siamo molto simili. Basta avere un po’ di prudenza e informarsi in anticipo e si va ovunque.
Ti dirò di più: questo pezzo inizia parlando dell’Azerbaijan. Ebbene a Baku abbiamo fatto festa e nei locali la gente lasciava borse, portafogli e telefoni incustoditi sui tavoli e sul bancone. E noi ci siamo sentite sicure tutta la sera, vicino al nostro ostello c’era anche la polizia quindi perfetto.
Due giorni dopo, atterrate a Milano, ci siamo ricordate di dover stare attente ai borseggiatori.
Mi piacerebbe sapere di più sul Ghana, non ci sono mai stata!
Il Ghana è un paese molto bello, politicamente stabile e secondo me tranquillo per un viaggio in solitaria, ci sono stata diverse volte per motivi affettivi e poi ci ho fatto una ricerca per la tesi di laurea, e mi sono sempre trovata bene. Con l'inglese si riesce prevalentemente a fare tutto, anche se molte persone tra di loro parlano le lingue locali, soprattutto il twi. Al centro sud dove sono stata io prevale il cristianesimo, al nord mi sembra ci sia una maggioranza musulmana ma la cosa bella è che le persone di religioni diverse vanno molto d'accordo. Anni fa addirittura ricordo che quando il nuovo presidente era stato eletto aveva giurato sulla Bibbia, mentre il vicepresidente musulmano (scelto da lui) aveva giurato sul Corano. Si mangia bene (secondo me) e piccante. Le grandi città sono un po' inquinate come spesso accade nei paesi in via di sviluppo. Le persone tendono a essere carine e welcoming se si è rispettosi a propria volta, anche se alcuni potrebbero essere un po' diffidenti all'inizio verso gli europei per via del passato coloniale. Spero che sia stato utile e buoni viaggi!
Consiglio personalissimo: vai in posti vicini e familiari. Così sai che casa è solo a un paio di ore di volo ed è tipo una “via d’uscita”, piuttosto che lanciarsi in un’avventura di sei mesi dall’altra parte del mondo. In questo modo inizi a impratichirti ma sai che in un attimo puoi essere a casa ed è molto più confortante.
Altro discutibile interrogativo fratello/cugino/parente è “cosa ci vai a fare a…?” Be’, io ‘ste domande non me le faccio proprio: non solo ci vado, ma quando arrivo mi tremano pure le gambe. Appena scesa dal treno a Reggio Calabria, ho dovuto andare sul lungomare perché a 56 anni non avevo mai visto la Sicilia… Certo, io il chip del travel alone ce l’ho incorporato da sempre, essendo figlia unica e unica in famiglia ad aver studiato lingue straniere, e il mio primo viaggio è stato un treno fino a Monaco di Baviera. L’anno dopo: Islanda, 1 anno. Poi tanti altri.
Mi affascinano le terre estreme, quelle dove sei solo tu e la natura, e non rimpiangi di esser sola perché se cade una stella te ne accorgi, e se proprio soffri arriva un micio di passaggio, o un cavallo polare. Magari in Cina non me la sentirei, non conosco la lingua e non mi piace quella società. Ma se tu dici che in Asia centrale ti sei sentita sicura io mi metto in ascolto… La nostra è una cultura al chiuso, logico che toccato con mano di come stanno davvero le cose, si abbia più paura negli Stati Uniti. Intrisi di competizione come sono, hanno perso il senso di comunità. Che invece in altri luoghi è sempre vivo 😎
Bellissimo pezzo Alessandra! E condivido ogni parola, io ho cominciato a viaggiare da solo perchè ero stufo di aspettare i miei amici.
Grazie mille Flavio! Sì esatto, idem. Non posso aspettare quelle due settimane a luglio.
Io ho sempre paura. Perché sono un essere umano, ed è normale, è un meccanismo atavico di autodifesa. Quindi no, quella domanda non l'ho mai capita neanche io rivolta a una donna sola perché sottintende anche che noi uomini non ne abbiamo e ci si aspetta sempre che sia così.
Grazie per il punto di vista diverso. Si pensa sempre ai pericoli per le donne ma agli uomini non è permesso avere paura.
Bellissimo, soprattutto se fatto senza grandi piani di viaggio.
Cerca itchy boots su YouTube, probabilmente ti piacerà.
Sì, di solito traccio una bozza di itinerario in base alle letture che faccio prima di partire e poi si va, seguendo un po’ il mood.
Ti capisco, ho viaggiato da sola anch'io, in Ghana e nel Sud Est asiatico. Non ho mai avuto paura, anche se sono una persona con la testa sulle spalle. Semplicemente so cosa devo fare e cosa no e quindi non ho mai avuto problemi.
Tra l'altro, credo che molte persone che non hanno viaggiato in paesi considerati "non primo mondo" abbiano una percezione un po' inesatta della pericolosità del resto del mondo. Certo, non andrei in un paese in cui c'è la guerra civile o dove alle donne siano vietate le libertà fondamentali, ma per il resto mi sono sentita in sicurezza ovunque sia andata. Anzi, ho notato che all'estero non subisco mai catcalling. Ovunque sono stata trattata con gentilezza o al massimo indifferenza dai locali e non mi è mai stato rubato niente. Onestamente (e paradossalmente) avrei più paura a viaggiare negli Stati Uniti, considerando che le persone per strada potrebbero essere armate.
Ciao Adriana, grazie per il commento. Sì, esatto, siamo molto simili. Basta avere un po’ di prudenza e informarsi in anticipo e si va ovunque.
Ti dirò di più: questo pezzo inizia parlando dell’Azerbaijan. Ebbene a Baku abbiamo fatto festa e nei locali la gente lasciava borse, portafogli e telefoni incustoditi sui tavoli e sul bancone. E noi ci siamo sentite sicure tutta la sera, vicino al nostro ostello c’era anche la polizia quindi perfetto.
Due giorni dopo, atterrate a Milano, ci siamo ricordate di dover stare attente ai borseggiatori.
Mi piacerebbe sapere di più sul Ghana, non ci sono mai stata!
Il Ghana è un paese molto bello, politicamente stabile e secondo me tranquillo per un viaggio in solitaria, ci sono stata diverse volte per motivi affettivi e poi ci ho fatto una ricerca per la tesi di laurea, e mi sono sempre trovata bene. Con l'inglese si riesce prevalentemente a fare tutto, anche se molte persone tra di loro parlano le lingue locali, soprattutto il twi. Al centro sud dove sono stata io prevale il cristianesimo, al nord mi sembra ci sia una maggioranza musulmana ma la cosa bella è che le persone di religioni diverse vanno molto d'accordo. Anni fa addirittura ricordo che quando il nuovo presidente era stato eletto aveva giurato sulla Bibbia, mentre il vicepresidente musulmano (scelto da lui) aveva giurato sul Corano. Si mangia bene (secondo me) e piccante. Le grandi città sono un po' inquinate come spesso accade nei paesi in via di sviluppo. Le persone tendono a essere carine e welcoming se si è rispettosi a propria volta, anche se alcuni potrebbero essere un po' diffidenti all'inizio verso gli europei per via del passato coloniale. Spero che sia stato utile e buoni viaggi!
Molto utile, grazie! Sono stata solo nel Nordafrica per ora, a l’Africa subsahariana mi attira molto.
Bellissimo pezzo. Sto cercando il coraggio per iniziare anch'io a viaggiare da solo e leggerti è stato di grande aiuto
Consiglio personalissimo: vai in posti vicini e familiari. Così sai che casa è solo a un paio di ore di volo ed è tipo una “via d’uscita”, piuttosto che lanciarsi in un’avventura di sei mesi dall’altra parte del mondo. In questo modo inizi a impratichirti ma sai che in un attimo puoi essere a casa ed è molto più confortante.
Altro discutibile interrogativo fratello/cugino/parente è “cosa ci vai a fare a…?” Be’, io ‘ste domande non me le faccio proprio: non solo ci vado, ma quando arrivo mi tremano pure le gambe. Appena scesa dal treno a Reggio Calabria, ho dovuto andare sul lungomare perché a 56 anni non avevo mai visto la Sicilia… Certo, io il chip del travel alone ce l’ho incorporato da sempre, essendo figlia unica e unica in famiglia ad aver studiato lingue straniere, e il mio primo viaggio è stato un treno fino a Monaco di Baviera. L’anno dopo: Islanda, 1 anno. Poi tanti altri.
Mi affascinano le terre estreme, quelle dove sei solo tu e la natura, e non rimpiangi di esser sola perché se cade una stella te ne accorgi, e se proprio soffri arriva un micio di passaggio, o un cavallo polare. Magari in Cina non me la sentirei, non conosco la lingua e non mi piace quella società. Ma se tu dici che in Asia centrale ti sei sentita sicura io mi metto in ascolto… La nostra è una cultura al chiuso, logico che toccato con mano di come stanno davvero le cose, si abbia più paura negli Stati Uniti. Intrisi di competizione come sono, hanno perso il senso di comunità. Che invece in altri luoghi è sempre vivo 😎