Ti leggerei per ore. Un tempo gli articoli di viaggio sui giornali erano così, lunghi e appassionanti. Poi si è deciso che il lettore non ama leggere. L'Asia non mi ha mai attirato, non so perché, poi siete arrivati tu e İlhan Şen, che è turco, ma sembra nato nell'Asia Centrale, e wow, mi si aprono mondi a cui non avrei mai pensato.
Sai cosa? adesso ti dico una cosa molto stupida, ma l'Asia ha sempre rappresentato lo sconosciuto, il "pericolo", gli spazi sconfinati e i regimi crudeli (ovviamente sto semplificando), soprattutto le ex repubbliche sovietiche (avevo 20 anni alla caduta del Muro, per cui la "paura" dell'Unione Sovietica e del suo mondo la ricordo bene). Poi al leggere racconti come i tuoi, così belli, ricchi di dettagli, scopri che pure lì, come in tutto il mondo, la gente ha una sola aspirazione: vivere serenamente, dare un futuro per i propri figli. Sembra stupido, ma se si sapessero di più queste cose, ci fosse maggiore diffusione ai racconti di viaggi, da cui esce non solo "dove andare a mangiare", "dove dormire", "le 10 cose che non puoi perdere", ma anche l'anima e le atmosfere, il mondo sarebbe un posto migliore.
Hai perfettamente ragione. L’odio spesso nasce solo dalla paura dello sconosciuto. Camminare per Almaty e andare a fare trekking con coetanei kazaki per me è stato come farlo in Italia.
Abbiamo parlato di lavoro, relazioni, viaggi e attualità e alla fine vedi che siamo proprio identici, nonostante poi ognuno abbia - come è ovvio - punti di vista diversi.
Ti dirò anche, io sono nata nell’anno della dissoluzione dell’URSS per cui per me è solo un lungo, interessantissimo, pazzesco paragrafo di storia. Non posso esserne spaventata perché non ho vissuto quei sentimenti diffusi il secolo scorso. Quindi se mi capita di conoscere un kazako simpaticissimo e affabilissimo che sta viaggiando in Turchia come me e con il quale abbiamo molte cose in comune, per me diventa lui “il Kazakistan” e non potrei provare timore. Dovremmo tutti conoscerci meglio per apprezzarci.
Un errore di battuta: e' Vavilov, non Vasilov 👍
Nella mia testa è sempre stato Vasilov. Mi sono impegnata per scrivere Vavilov eppure oh, è riuscito a scapparmi.
Vendono... sassi? 😯 A che scopo?
In Cina abbiamo imparato che non bisogna chiedersi “perché”. Credo che questa regola si possa applicare a tutta l’Asia ahah
Allora vuol dire che là puoi vendere di tutto...? 🤔 E se è in vendita vuol dire che servirà a qualcosa...
Sicuro servirà a qualcosa. C’era di tutto! Molto caratteristico.
Ti leggerei per ore. Un tempo gli articoli di viaggio sui giornali erano così, lunghi e appassionanti. Poi si è deciso che il lettore non ama leggere. L'Asia non mi ha mai attirato, non so perché, poi siete arrivati tu e İlhan Şen, che è turco, ma sembra nato nell'Asia Centrale, e wow, mi si aprono mondi a cui non avrei mai pensato.
Si sarà anche deciso che il lettore non ama leggere, ma noi continuiamo imperterriti 💪 Grazie davvero per il tuo commento, mi si riempie il cuore.
Sai cosa? adesso ti dico una cosa molto stupida, ma l'Asia ha sempre rappresentato lo sconosciuto, il "pericolo", gli spazi sconfinati e i regimi crudeli (ovviamente sto semplificando), soprattutto le ex repubbliche sovietiche (avevo 20 anni alla caduta del Muro, per cui la "paura" dell'Unione Sovietica e del suo mondo la ricordo bene). Poi al leggere racconti come i tuoi, così belli, ricchi di dettagli, scopri che pure lì, come in tutto il mondo, la gente ha una sola aspirazione: vivere serenamente, dare un futuro per i propri figli. Sembra stupido, ma se si sapessero di più queste cose, ci fosse maggiore diffusione ai racconti di viaggi, da cui esce non solo "dove andare a mangiare", "dove dormire", "le 10 cose che non puoi perdere", ma anche l'anima e le atmosfere, il mondo sarebbe un posto migliore.
Hai perfettamente ragione. L’odio spesso nasce solo dalla paura dello sconosciuto. Camminare per Almaty e andare a fare trekking con coetanei kazaki per me è stato come farlo in Italia.
Abbiamo parlato di lavoro, relazioni, viaggi e attualità e alla fine vedi che siamo proprio identici, nonostante poi ognuno abbia - come è ovvio - punti di vista diversi.
Ti dirò anche, io sono nata nell’anno della dissoluzione dell’URSS per cui per me è solo un lungo, interessantissimo, pazzesco paragrafo di storia. Non posso esserne spaventata perché non ho vissuto quei sentimenti diffusi il secolo scorso. Quindi se mi capita di conoscere un kazako simpaticissimo e affabilissimo che sta viaggiando in Turchia come me e con il quale abbiamo molte cose in comune, per me diventa lui “il Kazakistan” e non potrei provare timore. Dovremmo tutti conoscerci meglio per apprezzarci.
Scoperta da poco. Ti seguirò con immenso piacere . P.S: Terzani è anche per me la Bibbia ☺️
Ciao Azne, piacere mio. Grazie davvero per leggermi 😊