Ciao! Grazie per aver condiviso questa parte di te, io non viaggio a tempo pieno (ufffff) però capisco benissimo la sensazione di tornare a casa (per me è il paesino umbro da cui sono partita a 19 anni) sentendosi così cambiati e stupirsi di trovare tutto immobile e immutato, ma rassicurante. Bellissimo pezzo!
In generale le persone quando pensano a nomade digitale pensano a qualcuno che non lavora e che non ha voglia di lavorare, non avendo la minima idea di cosa comporti essere nomaade. Il fatto che nulla cambi a casa è una bella certezza ma è anche qualcosa che mi intristisce.
Ahahah hai ragione, in effetti. Cose del tipo “ah, beata te che sei sempre in giro e non fai mai niente!” “Ah, che bella vita la tua”. Etc.
Oltre a ciò, dipende cosa cambia. In una città mutevole come Venezia è bello vedere che il signor Franco è ancora lì a vendere il vinaccio e a cacciare via gli avventori alle 9 spaccate e che il suo locale non è diventato un negozio di souvenir. Fa tristezza, come dici, quando i lati negativi stagnano.
Si esatto è quello che intendevo, non vedere nessun progresso in senso positivo mette tristezza, invece vedere che il gelataio dove andavi da bambino è ancora lì e fa il gelato buono come un tempo è bellissimo.
Ciao Alessandra, è il primo numero che leggo della tua newsletter e mi hai già convinto nel primissimo paragrafo. Raccontare le conseguenze di quel "mollare tutto" che suona così stereotipico e dare uno sguardo a cose c'è dall'altra parte. Mi intriga e mi sembra sia doveroso farlo, per chi ha scelto di partire e non vuole solo farsi bello/a di fronte a chi ha scelto di restare.
Ad esempio, come dici tu, approfondendo la distinzione tra queste due categorie e raccontando della libertà di sentirsi a casa. Vado a recuperare i numeri precedenti :)
Ciao Vincenzo e grazie. Sì, dai, ormai è tempo di sfatare il mito del “mollo tutto”. Io mi trovo bene in questa “doppia vita”. Parto e mi godo il mondo, ma poi tornare è sempre uno dei momenti più belli del viaggio.
Ciao! Grazie per aver condiviso questa parte di te, io non viaggio a tempo pieno (ufffff) però capisco benissimo la sensazione di tornare a casa (per me è il paesino umbro da cui sono partita a 19 anni) sentendosi così cambiati e stupirsi di trovare tutto immobile e immutato, ma rassicurante. Bellissimo pezzo!
Ciao Gaia, grazie per avermi letta. Sì, è sempre bello tornare a casa, diciamoci la verità! 😊
In generale le persone quando pensano a nomade digitale pensano a qualcuno che non lavora e che non ha voglia di lavorare, non avendo la minima idea di cosa comporti essere nomaade. Il fatto che nulla cambi a casa è una bella certezza ma è anche qualcosa che mi intristisce.
Ahahah hai ragione, in effetti. Cose del tipo “ah, beata te che sei sempre in giro e non fai mai niente!” “Ah, che bella vita la tua”. Etc.
Oltre a ciò, dipende cosa cambia. In una città mutevole come Venezia è bello vedere che il signor Franco è ancora lì a vendere il vinaccio e a cacciare via gli avventori alle 9 spaccate e che il suo locale non è diventato un negozio di souvenir. Fa tristezza, come dici, quando i lati negativi stagnano.
Si esatto è quello che intendevo, non vedere nessun progresso in senso positivo mette tristezza, invece vedere che il gelataio dove andavi da bambino è ancora lì e fa il gelato buono come un tempo è bellissimo.
Ciao Alessandra, è il primo numero che leggo della tua newsletter e mi hai già convinto nel primissimo paragrafo. Raccontare le conseguenze di quel "mollare tutto" che suona così stereotipico e dare uno sguardo a cose c'è dall'altra parte. Mi intriga e mi sembra sia doveroso farlo, per chi ha scelto di partire e non vuole solo farsi bello/a di fronte a chi ha scelto di restare.
Ad esempio, come dici tu, approfondendo la distinzione tra queste due categorie e raccontando della libertà di sentirsi a casa. Vado a recuperare i numeri precedenti :)
Ciao Vincenzo e grazie. Sì, dai, ormai è tempo di sfatare il mito del “mollo tutto”. Io mi trovo bene in questa “doppia vita”. Parto e mi godo il mondo, ma poi tornare è sempre uno dei momenti più belli del viaggio.